Lavorare con le parti, nella mia pratica clinica, è risultato molto utile in diversi casi e questo può avvenire attraverso l’utilizzo dell’ipnosi in terapia
0Attraverso l’ipnosi ho dato prima la possibilità a Marta di accedere ad un’immagine di sé come forte ed efficace per poi procedere alla rivisitazione dell’episodio traumatico favorendo l’ingresso nella scena della Marta adulta.
Gli ultimi decenni ci hanno insegnato molto sulla psicoterapia. Stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione esperienziale (G.Dimaggio, 2020)
Chi come me ha qualche anno di formazione e pratica clinica alle spalle può confessare di essere cresciuto perseguendo l’obiettivo primo di scegliere tra due modelli: una sinistra progressista, per la quale l’intervento era basato sulla rivisitazione delle credenze disfunzionali – da “sono convinto che la realtà sia questa” a “ora che mi ci fa pensare forse si tratta di una mia valutazione negativa della realtà”- e una destra tradizionalista, radicata in terapie sopravvissute al progresso delle neuroscienze che raccontano di mondi lontani inesplorati fatti di oggetti transazionali, invidia del pene e seni buoni e cattivi. Ogni riferimento a ideologie e/o orientamenti politici è puramente casuale.
Perdonate l’eccessiva semplificazione, per lo più caricaturale, delle prospettive formative offerte dagli atenei dell’epoca. Resta indiscusso il mio vissuto soggettivo: uno spaurito e nevrotico specializzando su di una biga alata trainata da un cavallo bianco (terapia cognitivo-comportamentale) e uno nero (la psicoanalisi) che puntano in direzione opposte. Ogni riferimento cromatico a ideologie e/o orientamenti politici è puramente casuale.
Lo scenario sembra complesso ma la soluzione appare semplice. Scendere.
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