“Non ci si angoscia per «questo» o per «quello», ma per il nulla che ci precede e che ci attende.” (Umberto Galimberti, 2015)
11 Marzo 2020: il premier Conte dichiara, attraverso il decreto #IoRestoaCasa, il lockdown totale della penisola italiana, che viene dichiarata interamente “zona rossa” e nella quale vengono sospese le comuni attività commerciali al dettaglio, le attività didattiche, i servizi di ristorazione e sono vietati gli assembramenti di persone in luoghi pubblici. Ha inizio la quarantena di tutti gli italiani che perdurerà per mesi, durante i quali la popolazione sarà obbligata a rimanere in isolamento presso il proprio domicilio.
In questo periodo si è assistito a fughe di massa dal Nord Italia verso il Sud, rivolte di carcerati in alcuni penitenziari con incendi dolosi e morti annesse, aumento della violenza intrafamiliare e conflittualità tra le coppie in conseguenza a una convivenza forzata, suicidi riconducibili a cause sia sanitarie che socio-economiche e assalti ai supermercati con episodi di violenza tra i clienti degli stessi per accaparrarsi le ultime provviste. Ciò che è evidente è l’insorgere, dopo lunghi periodi di reclusione, di comportamenti problematici, sintomi tipici del disturbo da stress acuto: evitamento emotivo, ansia, irritabilità, insonnia e rabbia (Huremovic, 2019).
I principali fattori che procurano stress, in generale, sono: (Huremovic, 2019):
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