Non sei l’altra metà della mela: non meriti un Amore a metà

L’amore è, tra gli aspetti della nostra vita, quello che occupa più spazio nei nostri pensieri. Ma cos’è l’amore? Ogni persona è unica e pertanto possiede un concetto dell’amore, unico. Questo perché l’idea che noi ci facciamo dell’amore riflette chi siamo, i nostri desideri, i nostri valori, le nostre aspettative e il nostro modo di vivere le relazioni.

Non siamo esseri incompleti

Non abbiamo bisogno della metà delle arance per essere felici. Siamo arance, limoni, pesche e innumerevoli altri frutti che corrono in tutto il mondo, all’aperto. Una pesca può fondersi perfettamente con un’arancia,se entrambi sono disposti a vivere insieme e sono in grado di rispettare le loro differenze e le loro coincidenze.

Il nostro concetto dell’amore racchiude in qualche modo il nostro mondo interiore: siamo tutti in grado di amare?

Siamo costantemente impegnati a cercare l’amore o ad apparire amorevoli agli occhi degli altri, ma difficilmente ci domandiamo se siamo veramente in grado di amare. Ciò accade perché concepiamo l’amore come qualcosa di esterno che deve entrare nella nostra vita per regalarci gioia. Questo è un atteggiamento di attesa che porta a sentirci tutt’altro che felici….

IL MITO DELL’ALTRA METÀ DELLA MELA

E’ il mito delle due metà descritto nel Simposio di Platone, filosofo ateniese del V sec a.C. e narrato dal commediografo Aristofane.  Un tempo gli uomini erano esseri perfetti, non mancavano di nulla e non v’era la distinzione tra uomini e donne. Ma Zeus, invidioso di tale perfezione, li spaccò in due li destinò a cercarsi per tutta la vita. Trovando l’una e l’altra avrebbero trovato l’antica perfezione perduta. da allora ognuno di noi è in perenne ricerca della propria metà, trovando la quale torna all’antica perfezione…E da qui la nascita del mito delle anime gemelle: alla ricerca perenne che qualcuno possa completarci nei difetti e nelle profondità e ritrovarci specchio di se stessi negli altri.

Erich Fromm affermava che amare è un’arte e che questa richiede sia conoscenza che impegno

Perchè la conoscenza?

La conoscenza consiste nella capacità di sviluppare un’auto-consapevolezza che ci consente di capire i motivi delle situazioni che ci accadono. Avere consapevolezza di sé, infatti, ci aiuta a focalizzare come alcuni episodi avvengono nella nostra vita non per caso, ma perché le nostre debolezze, o semplicemente alcune nostre caratteristiche, ci hanno spinto a comportarci in un determinato modo per cui ciò che ci accade è il risultato di alcune nostre azioni.

Perchè l’impegno?

L’impegno rappresenta la motivazione che ci consente di seguire la direzione giusta per noi. L’atteggiamento giusto, quindi, non è quello di aspettare che l’altro faccia o dica qualcosa, né tanto meno aspettarci che l’altro diventi ciò che noi desideriamo o – peggio ancora- che crediamo debba diventare. Se noi siamo concentrati solo sulla ricerca dell’amore, corriamo il rischio di amare senza guardarci dentro veramente. Ciò vuol dire che creeremo un sentimento in cui ci “buttiamo dentro” tutte le nostre debolezze, paure e aspettative senza nemmeno accorgercene. Queste finiranno per inquinare l’amore che diventerà, perciò, viziato.

Ciò che possiamo fare è considerare le nostre insicurezze come una fortuna inestimabile…

Esse, infatti, sono nostre, parlano di noi e, soprattutto, ci indicano il percorso che dobbiamo compiere per diventare individui più maturi e integrati. Non considerare le nostre debolezze significa negarsi, forse per sempre, la possibilità di svilupparci come persone “pienamente funzionanti”. Se nell’amare un uomo o una donna proviamo delle sofferenze è perché attraverso quell’amore, attraverso quella persona, noi prendiamo contatto con delle ferite che sono dentro di noi. In quest’ottica, il nostro dolore diviene una grande opportunità di cambiamento.

Amore a metà: il dolore di innamorarsi in solitudine

A volte ci innamoriamo pur non essendo ricambiati. E in questa situazione riversiamo tutte le nostre energie sul nostro oggetto d’amore, ma a senso unico. Vivere un amore a metà vuol dire essere in una storia dove dall’altra parte non c’è qualcuno che ricambia; una condizione che porta a fare l’esperienza del rifiuto, e a provare di conseguenza un profondo senso di vuoto e sofferenza.

Quando tendiamo ad essere recidivi negli amori a metà

Può succedere di vivere un amore  turbolento…che fa soffrire; se non è più un episodio isolato ma una situazione che tende a reiterarsi, significa che c’è qualcosa che non funziona. Bisogna pertanto fermarsi e comprendere cosa sta accadendo. E’ molto probabile che alla base vi siano delle ferite emotive non elaborate su cui bisogna indagare.

Potrebbe esserci:

  • Una bassa autostima, uno scarso senso di valore personale, che ci spingono come conseguenza a sentirci attratti da persone che non ricambiano, o hanno ben poco da dare
  • Una condizione di deprivazione affettiva, provata all’interno del nostro contesto familiare.
  • Un profondo senso di solitudine che ci spinge a ricercare un legame ad ogni costo pur di non sentirci soli
  • Una difficoltà nel costruire una relazione reale e matura

I vari volti dell’amore a metà

Possiamo vivere un amore a metà in molti modi: innamorandoci di chi non ricambia il nostro sentimento, continuando ad innamorarci di persone non libere, o non propense a vivere il rapporto con lo stesso trasporto e partecipazione che vorremmo. Possiamo aver vissuto questa esperienza durante l’adolescenza oppure in età adulta. E la nostra maturità, un senso di stabilità personale, e la presenza di ulteriori risorse relazionali, possono aver fatto la differenza su come tale momento è stato superato.

In condizioni di bassa autostima, sfiducia, e solitudine, tale situazione potrebbe condurre a sviluppare dei veri e propri vissuti depressivi. A volte ci troviamo a vivere un amore non corrisposto perché cerchiamo invano di rientrare di crediti non riscossi, ma lo facciamo in modo tale da rafforzare la nostra mancanza. Se ciò che abbiamo vissuto è la mancanza d’affetto, potremo avere la tendenza a scegliere persone che non ci vogliono, che non possono darci quello che tanto vorremmo. Perché in fondo è ciò che conosciamo e a cui siamo abituati, e non sappiamo com’è essere corrisposti e stare in una storia reale. In questo modo continuiamo a reiterare la stessa mancanza.

CONTINUA A LEGGERE L’ARTICOLO FONTE https://psicoadvisor.com/non-sei-laltra-meta-della-mela-non-meriti-un-amore-a-meta-27826.html

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