Il disagio “invisibile” può arrivare a pesare non solo su di voi, ma su tutto l’ambiente che vi circonda.

Per alcuni un’affermazione del genere potrebbe sembrare esagerata, ma lo stress, uno dei problemi “invisibili” più comuni dei nostri tempi, è davvero contagioso. L’ambiente in cui vi trovate, ad esempio il luogo di lavoro, può trasmettervi uno stress da cui faticate a liberarvi anche fuori dall’ufficio, ma non solo: viceversa, anche il vostro stress personale può arrivare ad avere effetti poco piacevoli e soffocanti sul partner, sugli amici e sui colleghi stessi.La AIS, American Institute of Stress, definisce lo stress, senza drammatizzare, un fenomeno soggettivo, ma conferma che questa condizione è una risposta emotiva e/o fisica che si verifica di fronte a situazioni o cambiamenti che rendono instabili e ansiosi. Durante le ultime ricerche è stato provato infatti che lo stress può trasferirsi sugli altri come un contagio, a seconda di come la tensione che si crea influenza il vostro cervello, o quello di chi vi sta intorno.
Se siete una persona che tende a soffrire frequentemente di stress, rischiate quindi di portare il bagaglio emotivo e relazionale anche a casa e al lavoro in un continuo circolo vizioso, pesando non solo su voi stessi ma anche sugli altri. Abbiamo sottolineato dei comportamenti frequenti che si possono verificare sotto stress, e come si può provare a reagire e ad evitarli.
Lo stress vi fa percepire come egocentrici
Chi porta lo stress della giornata nella dimensione intima, a casa, lamentandosi continuamente col partner magari del lavoro, tende ad essere percepito come qualcuno di auto-riferito, che si vede sempre al centro dei drammi. E che legge le sue problematiche come più degne di attenzione rispetto a quelle degli altri, e più importanti della motivazione stessa a trovare la serenità a casa, luogo in cui si dovrebbe lasciare tutto il resto fuori dalla porta e dedicarsi ad un tempo di qualità.
Come reagire
Se lo stress come nell’esempio qui riportato viene dall’esterno, probabilmente dal lavoro, l’ideale è di lasciare davvero tutto lo stress lavorativo fuori casa, se possibile, o per lo meno non portarlo sempre con voi. Scendete dal centro del palco e smettete di sentirvi protagonisti, e ricordate che tutti hanno giornate stressanti. Chi vi aspetta a casa vuole trovare un punto di conversazione con voi, un luogo da condividere, e quindi, per rispetto al partner o ai figli, evitate di essere ridondanti e concentratevi sul vostro tempo insieme… anche perché a lungo andare andreste a logorare gli equilibri della vostra relazione.
Gli altri vi “cambiano” le giornate
Questo è il tipico esempio dello stress sul luogo di lavoro. Se tutto l’ambiente è permeato da insoddisfazione e richieste difficili da portare a termine, o ancora da un capo che diventa uno spauracchio per tutto il team, lo stress può diventare una valvola di sfogo che passa da dipendente a dipendente. Così si va a logorare non solo l’umore di gruppo e le singole relazioni tra colleghi, ma anche la produttività che risulterebbe più penalizzata dal mood negativo del gruppo.
Come reagire
In questo caso le soluzioni sono due, anche a seconda del rapporto che avete coi vostri colleghi. Una, è sicuramente quella di fare un passo indietro, essere professionali e tracciare dei chiari confini, concentrandovi su voi stessi senza diventare esageratamente empatici con chi è stressato: la vostra capacità di ascolto potrebbe rendervi una “spugna” che assorbe tutti i problemi degli altri, che trovando un uditore, potrebbero anche “esagerare” nello sfogarsi. La seconda, se avete un buon rapporto col vostro team, è di trovare dei modi in cui potete scaricare insieme lo stress e lasciarvelo alle spalle: dalle battute in codice sul temibile boss ai drink post-ufficio, per ribilanciarvi emotivamente.
Assumete degli atteggiamenti dettati dallo stress
Molte persone hanno atteggiamenti reiterati nei periodi di stress che nuociono non solo a loro ma anche alle loro relazioni. Un esempio tipico è quello di chi all’improvviso si chiude in sé stesso, evitando da un momento all’altro le comuni interazioni anche con le persone più vicine, allontanandole: escludendo gli altri senza un apparente motivo non solo creereste “traumi” a livello comunicativo, ma soprattutto non permettereste un vero scambio reciproco, “cancellando” la vostra parte vulnerabile, che invece non dovreste avere paura a mostrare.
Come reagire
Bisogna prepararsi, o imparare, ad affrontare lo stress con dei metodi sani, perché comportamenti come questo dell’esclusione, in un lungo periodo di stress potrebbero trasformarsi in una vera e propria problematica: il diventare ritrosi a livello emotivo con il partner con cui si convive, o con gli amici e la famiglia, ad esempio, non solo li farebbe soffrire ma andrebbe a ledere l’intero rapporto. Lo stress è qualcosa che voi create nella vostra testa: una medesima situazione, infatti, può essere letta da due persone diverse come “un disastro ingestibile” oppure come “un po’ di disordine che passerà”, a seconda della disposizione mentale con cui la affrontano. Per questo dedicatevi ad attività che aiutino a concentrarvi su voi stessi, che diano importanza ai vostri spazi e che non ne diano alle paranoie, e che possano funzionare come anti-stress su base giornaliera: uno sport che vi appassiona, un’attività meditativa, o anche tenere un diario, per non perdere mai la bussola.