Cose insane in un rapporto di coppia apparentemente consolidato

Amo davvero questa persona o ne sono soltanto perdutamente invaghita? Oppure, amo ancora questa persona o sono soltanto incastrata in una relazione che non mi rappresenta più? Non è facile rispondere a queste domande.. più semplice è invece delineare il confine tra amore e dipendenza affettiva così da capire quando l’innamoramento diventa dipendenza. Per certi aspetti, l’innamoramento assume una forma di dipendenza affettiva ma è bene precisare che non è affatto la stessa cosa, anche se i sintomi della dipendenza ci sono tutti: idealizzazione, ansia da separazione, ossessione, manifestazioni somatiche (batticuore, rossore, eccitazione..)

L’amore e la prima ferita narcisistica

Provare emozioni è  una competenza innata: non “innata alla nascita”, ma ben prima. Accreditate teorie affermano che già in utero il feto è in grado di sentire le emozioni.  Secondo questa prospettiva, la prima e più profonda ferita narcisistica la riscontriamo già al momento della nascita quando sperimentiamo la prima sensazione di abbandono. Ci siamo infatti  sentiti estromessi dal nostro paradiso personale, abbiamo smesso di essere il centro assoluto del mondo.

Esattamente come accade nel momento in cui l’innamoramento si dissolve e si è costretti a fare i conti con la deludente realtà, le nostre aspettative infrante e il disagio di trovarsi a vivere un cambiamento traumatico.. ed ecco che torniamo in contatto con la nostra prima ferita narcisistica, la perdita dell’egocentrismo infantile.

Quando accade che l’innamoramento assume le sembianza di un rapporto emotivamente insano? Ecco alcuni esempi:

  1. Quando la nostra serenità interiore e il nostro valore hanno origine solo dal giudizio dell’altro
  2. Quando cerchiamo di colmare carenze affettive nel nostro compagno/a il più delle volte senza nemmeno accorgercene
  3. Quando ci adattiamo a tutto pur di compiacere l’altra persona
  4. Quando diventiamo ossessivi se non ci telefona o non fa quello che vorremmo
  5. Quando smettiamo di coltivare amicizie e/o interessi.

Questi comportamenti possiamo definirli “tossicomania d’amore”. Ci identifichiamo nel partner e diviene indispensabile per sentirci bene con noi stessi. Le dosi (la presenza) diventano sempre maggiori e l’astinenza ci sfianca: in pratica esistiamo solo quando c’è l’altro e vogliamo continue rassicurazioni.

Genesi degli amori insani

Come sempre o quasi, tutto è riconducibile alle nostre relazioni nella vita infantile e alla nostra dipendenza con i nostri genitori prima e al distaccamento da essi poi: il dipendente affettivi non ha costruito una sana dipendenza dai suoi genitori e neppure un sano distacco. I motivi possono essere i più svariati e non necessariamente collegati a gravi episodi traumatici. I vuoti da colmare che ne scaturiscono sono molteplici: rifiuto di sé, negazione dei propri bisogni e diritti, inadeguatezza e l’assurda presunzione di riuscire prima o poi a farsi amare anche se a caro prezzo!

L’individuo si trova dunque a cercare inconsciamente di suturare la ferita in due modi:

  1. svalutativo:  si basa su assunti quali “è colpa mia”, “c’è qualcosa di sbagliato in me”, “non merito una persona così, non merito amore”; una insofferenza verso se stessi, una non accettazione di sé.
  2. difensivo: in questo caso si delegano all’esterno tutte le responsabilità: “non mi capisce”, “non mi ama abbastanza”, “non si comporta come vorrei”: una modalità narcisistica di integrare la perdita.

Le conseguenze si intravvedono non di rado in personalità che tendono a soddisfare le esigenze altrui per ottenere approvazione o altre dinamiche  che tendono a gonfiare il proprio ego per compensare la mancanza di autostima e sicurezza.

L’ambivalenza affettiva

Questi due meccanismi possono coabitare nella stessa persona, ma molto spesso appartengono a due distinti individui che per tali ragioni restano agganciati l’uno all’altro, in una ambivalenza affettiva che provoca sentimenti contrastanti: “non posso stare con te, ma neanche senza di te”, in una altalena costante di maltrattamenti e umiliazioni, insonnia, inappetenza, ossessività! E se poi la relazione finisce? Beh sarà comunque sempre colpa nostra e questa sensazione farà diminuire ulteriormente la nostra autostima.

5 cose insane in un rapporto di coppia apparentemente consolidato

Prima di uscire da una relazione che fa male, è necessario rendersi conto di esserci in mezzo. Purtroppo, non è così semplice e scontato come sembra: troppo spesso, infatti, non ci rendiamo conto di stare male, o meglio, nonostante la sofferenza e l’insoddisfazione, tendiamo a giustificare l’accaduto con un fatto piacevole pregresso o futuro. È in questi casi che si usa il termine insano. Si parla  dunque di relazione insana quando una persona si trova a pensare di non essere compresa e supportata, talvolta sovrastata da sensazioni di umiliazione o presa di mira per un attacco personale.

Sono tante le sfaccettature dell’amore insano, dinamiche disfunzionali che impediscono di stare in coppia e costruire un futuro assieme. Ecco le dinamiche più comuni:

1. Dare “tutto” senza ricevere mai “niente” in cambio

Si tratta di un errore che si è soliti fare. Amare qualcuno significa dare sfogo a tutte le nostre emozioni senza alcun limite, dando tutto per passione e sincero altruismo. Di certo questo è un aspetto positivo, a patto che l’altra persona ci ricambi e ci dimostri che tutto lo sforzo ne vale la pena, che tutti i gesti sono sostenuti da un amore sincero in cui non esiste l’egoismo.

Se dai tutto nella relazione senza ricevere niente arriverà un momento in cui ti sentirai una persona frustrata e vuota. Questa sensazione è altamente distruttiva quindi ricorda che anche tu meriti di ricevere lo stesso trattamento.

2. Distruggere la propria autostima o i propri valori

In una coppia è normale che ci siano diversi gusti, interessi e persino valori, ma fin quando ci sarà il rispetto e la riconoscenza, tutto funzionerà bene. Deve esserci un equilibrio. Stare insieme comporta impegno e un po’ di sacrifici da parte della coppia. In genere, soprattutto all’inizio di una storia,  le persone particolarmente buone e altruiste tendono ad anteporre il partner a sé stesse. Ecco, all’inizio, entro una certa misura, è normale, è fisiologico quando ci si innamora. Tuttavia, in una relazione che cresce e si evolve in modo sano, la coppia dovrebbe imparare a far coesistere le personalità di entrambi i partner.

In una relazione sana, nella coppia c’è unrapporto di interdipendenza. Questo significa che all’interno della coppia ci sono due identità distinte e separate. Un’altra cosa, tipica dei rapporti insani, è l’annullamento di sé. Per stare bene con il partner, infatti, non dovresti rinunciare ai tuoi interessi, ai tuoi sogni, alle tue convinzioni e ai tuoi valori!

3. Invadere e distruggere il proprio spazio personale

Tutti noi abbiamo i nostri interessi, i nostri amici, le nostre passioni… cose a cui non possiamo rinunciare. Non mettere mai da parte la tua famiglia ed i tuoi amici per il partner. Non rinunciare a tutto quello che ti piace per lui o per lei, perché altrimenti non ti rimarrà nulla! Anzi, rischi di perdere la tua identità e autenticità. Gli spazi personali sono quegli spazi intimi in cui si trova la propria personalità, la propria vita sociale e le proprie passioni. Non ignorarti mai!

4. Cancellare i propri sogni e le proprie speranze

Siamo tutti uguali, nessuno è superiore o inferiore all’altro. Questo vale, o dovrebbe valere in una coppia che funziona. In genere, un partner che ti ama non ha alcun interesse ad affossarti, ma anzi cerca di sostenerti e incoraggiarti. Soprattutto, ti apprezza per come sei. Tra le condizioni che caratterizzano una relazione insana, c’è quella in cui si viene sminuiti e svalutati. Questo succede quando ogni cosa che fai, ogni traguardo che raggiungi, grande o piccolo che sia, viene svalutato.  Partner che indossano la maschera del buon senso per nascondere il loro insano egoismo!

Hai avuto un avanzamento di carriera? «Credi di farcela? Forse non era il caso accettare». Vuoi raggiungere la forma fisica che desideri? «ma che ti importa, è solo perdita di tempo. Tanto finirai per rimettere i chili che hai perso» e via dicendo. Spesso tutte queste frasi vengono mascherate con un «Scherzavo, dai» o «non essere permalosa/o». Non dovresti fare finta di niente quando il partner dice qualcosa che ti ferisce o ti sminuisce. A lungo andare, infatti, se fai finta di niente, raggiungerai un punto in cui imploderai. Meglio, quindi, comunicare al partner come ti senti quando certe sue affermazioni ti feriscono o ti fanno sentire sminuita/o.

5. Permettere di trasformarti in una persona infelice

È la cosa più importante. Quando ti svegli la mattina, chiediti se sei felice. Chiediti se la persona che hai accanto è quella con la quale vuoi invecchiare, la persona con la quale vuoi condividere la TUA VITA. Se il tuo partner ti apporta sicurezza, maturità e voglia di crescere, non dubitare: questa relazione è giusta e devi lottare per essa. Se invece ti senti vuota/o e percepisci che il tuo partner non ti regala sorrisi, ma lacrime…e tanta sofferenza, devi reagire. Meriti di essere felice. È il diritto vitale di qualsiasi persona.

Come fare dunque a non permettere che tutto questo avvenga?

Ovviamente, ogni rapporto e ancor di più una relazione d’amore è provvista di alti e bassi costanti, ma una relazione insana arriva a prosciugare la coppia, rendendo i fatti negativi di gran lunga superiori rispetto a quelli positivi. Mentalmente o fisicamente dannose per uno o entrambi i partner, le relazioni insane non possono essere paragonate a semplici crisi di coppia, ma si tratta di situazioni disperate da cui è necessario uscire.

Indubbiamente il primo passo per risolvere un problema è ammettere di averlo: riconoscere quindi di essere invischiati in una relazione che arreca molto dolore e affrontare quel vuoto antico che si cerca di colmare. Come? Occupandoti delle tue ferite attraverso un lungo lavoro di introspezione e di convincimento. Prendendo saldamente a due mani il coraggio di analizzare tutto il tuo vissuto. Un vissuto difficile che certamente non meritavi ma che devi accettare e affrontare.

Solo così avrai piena consapevolezza che quella relazione non era la normalità ma coincideva con gli schemi e le aspettative che hai interiorizzato nel tempo. Eri inconsciamente convinta che non poteva esserci niente di meglio per te. Che per ricevere l’amore era necessario soffrire, svalutarsi, rinunciare a se stesse/i. Ora sai che meriti, ora sai che le disfunzionalità presenti nella coppia riflettono un vuoto da colmare, un vuoto che tu puoi colmare con l’introspezione e la conoscenza profonda di chi sei.

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