Segnali che confondi l’amore con il bisogno

Il bisogno di stare accanto al proprio partner, di sentirlo, di vederlo e di passare dei momenti insieme è legittimo, soprattutto nelle prime fasi della conoscenza. In quei momenti si è talmente inebriati dalla miriade di emozioni impazzite dentro di sé (troppa dopamina e noradrenalina in circolo!), che l’unica cosa degna di considerazione è lo stare insieme. Il problema subentra nel momento in cui questo atteggiamento si protrae nel tempo: quando la sua vita diventa la tua. Quando il suo tempo e il suo mondo diventano i tuoi. È giusto condividere ma non annullarsi.

Non esiste nessun’altra parola al mondo che sia stata più idealizzata, e forse fraintesa, della parola “amore”. Fra le tante superfici riflettenti dell’amore da cui ci lasciamo abbagliare c’è l’equivoco del bisogno affettivo. Da quando l’inglese è ormai parte integrante di ogni lingua, questo fenomeno emozionale è conosciuto anche come love addiction, in cui il rapporto all’interno della coppia non è paritario: viene vissuto da una dei partner come una sorta di male necessario

Tutti sanno cos’è l’amore o, per lo meno, pensano di saperlo

Siamo in grado di distinguere una relazione basata sull’amore o sul bisogno? Sappiamo davvero cos’ è l’amore?  E perché è diverso da un bisogno? Queste sono solo alcune domande da porsi perché spesso è facile confondere l’amore con il bisogno. La differenza principale tra le due pulsioni è questa:

  1. Quando sono guidato dall’amore, l’obiettivo primario è il bene/felicità dell’amato (il mio interesse può diventare secondario, o a volte persino irrilevante).
    L’amore ispira a dare. Il fine è altruistico.
  2. Quando sono guidato dal bisogno, l’obiettivo primario è quello che io desidero (il mio interesse è rilevante, e alla fine è ciò che conta).

Il bisogno spinge a volere, prendere e pretendere. Il fine è egoistico

Certo, anche quando abbiamo bisogno di qualcuno, vogliamo che questi sia felice… ma vogliamo che lo sia con noi, e alle nostre condizioni. Difficilmente ci sta bene che sia felice per conto suo, o senza di noi: vogliamo possederlo. In effetti, il bisogno pone sempre delle condizioni: “Ti amo a condizione che tu…”, mentre l’amore autentico è privo di condizioni: “Ti amo perché tu sei tu”. Naturalmente, amore e bisogno spesso coesistono, ma restano comunque due pulsioni ben diverse.

Distinguere tra amore e bisogno

Qualcuno obietterà: ma a cosa serve distinguere tra amore e bisogno (o passione), se sono così spesso uniti? In effetti, finché va tutto bene non è necessario. Ma quando le cose vanno male (conflitti, abusi, separazioni…) diventa importante distinguere. In caso di pressioni psicologiche, manipolazione, controllo e coercizione, stalking, aggressioni e violenze, alla base vi è sempre il bisogno e non l’amore. Non averne consapevolezza può indurci a giustificare (se lo facciamo noi) o tollerare (se lo fa l’altro) comportamenti scorretti e pericolosi.

Spesso in questi casi ci si accontenta anche del partner sbagliato, accettando passivamente anche dinamiche disfunzionali, come appena accennato. Non importa chi si ha accanto basta che ci sia qualcuno. Anche tu ti rivedi in questo ragionamento? Ogni volta che in una relazione ci sono tensioni o conflitti, bisogna chiedersi:

  • Voglio qualcosa per me stesso, oppure perché sono convinto che sia bene anche per l’altro? (e nel secondo caso, come faccio a esserne certo?)
  • Io o l’altro usiamo forse “l’amore” come copertura per i propri interessi, per manipolare il partner?
  • L’altro sta approfittando del mio bisogno di lui/lei a suo vantaggio, procurandomi un danno (abuso)? Se l’altro si giustifica dicendo che lo fa “per amore”, dev’essere chiaro che non è vero.
  • In caso di separazione, se nutro risentimento verso chi mi ha lasciato è importante capire che lo faccio per ragioni egoistiche (mi è stato tolto ciò che mi era prezioso), e non perché amo l’altra persona.

L’amore autentico

L’amore vero non ha regole ben precise, l’amore non è teoria ma azioni concrete che cambiano la nostra vita. Quando l’amore è autentico l’altro non è tutto, non è l’unica fonte di felicità o di sicurezza personale. Una delle caratteristiche dell’amore autentico è la presenza di sentimento e azione in accordo fra loro:

  • Provo un sentimento positivo, luminoso e amorevole verso quella persona.
  • Agisco (come posso) per il suo benessere e la sua felicità, in accordo con il mio sentimento.

Quindi, se provo un forte sentimento ma non agisco a favore di quella persona (anche quando potrei), e mi limito a crogiolarmi nel mio sentimento, è probabile che si tratti più di infatuazione che di amore vero. Forse sono più “innamorato dell’amore” (e delle sensazioni positive che mi suscita) che dell’altra persona. Oppure, se dico di amare il mio partner ma non mi curo dei suoi bisogni e della sua felicità, per esempio:

  • presto poca attenzione e ascolto
  • sono poco paziente e disponibile nei suoi confronti
  • non cerco di capirlo/a e di andargli/le incontro
  • gli/le nego il contatto fisico e la sedsualità

è possibile che io mi inganni riguardo quello che provo; magari quello che mi lega al partner è attaccamento, abitudine o dipendenza non certamente amore

Anche l’amore offre sentimenti contrastanti

Attenzione: questo non esclude la possibilità di avere anche dei sentimenti negativi verso la persona che amiamo: siamo creature complesse e contraddittorie, quindi può succedere di provare sia amore che risentimento o rabbia – o persino odio – verso qualcuno.

Però se dico di amare qualcuno e agisco intenzionalmente contro il suo bene, o per ottenere qualcosa a dispetto dell’altro, quell’azione non viene certo dall’amore: viene dal mio egoismo o dai miei bisogni.
E’ normale che l’amore per l’altro e i bisogni personali si mescolino, ma è importante distinguere la reale motivazione delle proprie azioni. Altrimenti si rischia di giustificare comportamenti tossici, del tipo “Non posso lasciarti libero perché ti amo” o “Le ho fatto del male perché l’amavo troppo”: in questi casi l’amore non c’entra nulla!

L’amore si vive nel presente, non è un contratto per il futuro.

Come non scegliamo a priori di amare qualcuno, ma in genere ci accade, così quando quell’amore si attenua solitamente non lo abbiamo scelto, e ci possiamo fare ben poco. O meglio, possiamo continuare ad agire in modo amorevole, attento e premuroso verso quella persona, ma non possiamo forzarci a sentire un determinato sentimento. E’ per quello che promesse del tipo “Ti amerò per sempre!”, anche se sincere, sono inaffidabili: non possiamo sapere in anticipo quello che sentiremo in futuro (specialmente sulla lunga distanza), e non possiamo nemmeno deciderlo. E’ uno degli aspetti irrazionali dell’animo umano.

L’amore autentico ha sempre due caratteristiche essenziali: accettiamo l’altro e lo lasciamo libero

Quando amiamo veramente qualcuno lo accettiamo per come è. Riconosciamo il suo valore. Accogliamo le sue imperfezioni. Non cerchiamo di cambiarlo. Lo lasciamo libero. Anche quando non ci fa comodo, o non siamo d’accordo, o ci fa soffrire. Lasciamo che sia come vuole, rispettiamo le sue scelte.

Amare non significa aver bisogno di una persona, significa essere liberi di scegliere e voler stare con una persona. Un legame di dipendenza è condizionante e basato sulla paura di perdere l’altro. L’amore è incentrato sulla sicurezza di un legame co-costruito nel corso del tempo che unisce due persone e non condiziona, non controlla, non gestisce la vita dell’altro e alla base c’è riconoscimento, stima, fiducia e condivisione. Non dobbiamo scambiare mai la paura di restare soli con l’amore

Non possiamo essere certi che una persona sia quella “giusta”, anche perché le persone (e le relazioni) cambiano in continuazione: la persona che oggi è “giusta”, magari non lo sarà più domani (o non lo sarò io).
L’amore si vive nel presente, non è un contratto per il futuro.

Allo stesso modo, non ci sono garanzie di essere amati autenticamente dall’altro. E non dovrebbe essere questo l’intento dell’amare, perché se amo allo scopo di essere amato, allora non è amore ma “commercio”, scambio di prestazioni (cosa che non ha nulla di male, ma non andrebbe chiamata “amore”). L’amore è dono gratuito: ti amo perché sei tu, non per “comprare” il tuo amore.

Non ci sono alternative! Non possiamo dare amore a qualcuno se non lo abbiamo dentro di noi

E, anche se nessuno ci ha insegnato come fare, dobbiamo imparare. Ma in realtà, è tutto molto semplice: amo me stessa/o e mi rendo felice, mi prendo la responsabilità della mia felicità. Quando sono felice, amare qualcun altro è semplice, perché non devo volerlo sempre al mio fianco per stare bene, ma sto bene anche da sola/o.

Se ti ami, se non hai carenze emotive da colmare, allora sì che la tua relazione può essere autentica. Non stai infatti, cercando qualcuno che ti completi, o che non ti faccia sentire sola/o, o qualcuno che colmi i tuoi vuoti. Stai semplicemente cercando un partner che porti del valore aggiunto alla tua vita. A quel punto, darai amore non per essere ringraziata/o o per trarre vantaggi, ma per l’autentico piacere che trai dall’amare.

continua a leggere l’articolo fonte https://psicoadvisor.com/segnali-che-confondi-lamore-con-il-bisogno-35186.html

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