Gli amori possono nascere un po’ per caso, ma non è certo per caso che la relazione va avanti! In amore, quel tanto agognato «e vissero felici e contenti» esiste eccome; affinché la magia persista è necessario, però, che i partner si scelgano quotidianamente. Se la prima volta, al nascere della relazione, la scelta è stata un po’ casuale, l’amore vero si alimenta con una scelta consapevole e quotidiana.
Se il tuo partner ha smesso di sceglierti, giorno dopo giorno, allora avrà smesso anche di amarti. Come capirlo? Se i segnali che seguono ti sono familiari, la fine della tua storia potrebbe essere inevitabile. Non spaventarti, per perseguire il tuo benessere personale, meglio chiudere una relazione in cui non sei amato: un amore unidirezionale non potrebbe mai darti la felicità che meriti.
«Mi ha lasciato all’improvviso»
Niente paura, non parlerò di ghosting ma di un fenomeno ancora più comune: la sorpresa e lo sgomento del partner che viene lasciato! Quando la decisione di rompere non viene presa di comune accordo nella coppia, c’è, logicamente, un partner che lascia e uno che viene lasciato.
Il partner che viene lasciato, molto spesso, non comprende le ragioni di quella decisione, anzi, smentisce anche la presenza di eventuali indizi. Eppure, quegli indicatori sono sempre stati lì, sotto al suo naso. Lui/lei, ha preferito semplicemente non guardarli per non dover affrontare la dolorosa prospettiva della separazione.
Alcune persone nel vivere una relazione quasi si trasformano, diventano l’ombra di se stesse, assistono alla propria vita da un cantuccio e, anche se le cose non vanno bene, fanno di tutto per portare avanti la storia. Il motivo? La separazione sarebbe troppo dolorosa. Non è più una questione di amore, di desiderio dell’altro o di progetti condivisi, è piuttosto una questione di ferite.
Semplicemente, trasciniamo la relazione perché non vogliamo essere feriti! Non vogliamo soffrire per una perdita. Allora ignoriamo gli indizi, ingoiamo le ingiustizie relazionali e sì, mettiamo addirittura da parte i nostri bisogni e la nostra identità per evitare quella ferita! Tutta questa fatica per scongiurare la fine. Quando la rottura arriva per opera dell’altro, ecco che arriva lo shock da parte di chi è stato lasciato!
Lasciarsi è indubbiamente doloroso ma talvolta è necessario per rinascere, ricostruire i propri spazi e riappropriarsi di un’identità dimenticata chissà dove. Se sei stato lasciato all’improvviso, vivi questa evenienza “subita” come la tua più grande possibilità di rinascita.
Comportamenti tipici del partner che ha smesso di amare
In tutte le relazioni si possono osservare alti e bassi, è naturale, in questi casi, la fine si può intravedere quando i bassi sono molto più frequenti e d’intensità superiore ai periodi di benessere. Ciò che più spaventa e uccide la coppia, non sono gli altri e bassi in sé ma è senza dubbio il perpetuarsi dei medesimi schemi disfunzionali che conducono la coppia in una fase di stallo in cui tutto ristagna.
In questo caso, la traiettoria intrapresa dalla coppia condurrà a una lenta agonia che potrebbe anche non giungere mai a un vero punto di rottura. Questo è un vero peccato per entrambi i partner che finiranno per smettere di amarsi e rendersi infelici a vicenda senza neanche accorgersene.
Se un’interruzione improvvisa è facile da notare, quando l’amore ristagna e si assottiglia lentamente fino a estinguersi, i segnali divengono più difficili da cogliere. In questo contesto è lecito chiedersi quali sono i comportamenti tipici di un partner che ha smesso di amarti o addirittura di provarci.
Il partner che ha smesso di amare, non è più motivato e questa mancanza di motivazione si riscontra in molteplici comportamenti. Analizziamoli insieme.
#1. Non si affrontano più i problemi
Quando emerge un problema, il partner che ama cerca di affrontarlo e risolverlo, tenta di trovare un compromesso o di attenuare la situazione in concordanza con l’altro. È motivato a farlo perché ci tiene a mantenere il benessere nella progettualità di coppia.
Quando l’amore viene a mancare e la relazione è satura, la risoluzione di un problema neanche viene considerata così i conflitti irrisolti con il tempo si accumulano. Il partner disinteressato potrebbe addirittura ignorare i problemi, solo che sicuramente non potranno essere ignorate le conseguenze che generano così come la frustrazione.
#2. Stile comunicativo passivo o aggressivo
Quando una coppia giunge al capolinea si possono verificare due evenienze opposte: o la comunicazione cessa (non c’è più dialogo! Vige la più assoluta passività) oppure si assume uno stile comunicativo conflittuale, provocatorio e aggressivo.
Quando vige uno stile comunicativo aggressivo e conflittuale, ogni piccola occasione è buona per scatenare l’inferno e azzannare la gola dell’altro! L’altro non è più il ricettacolo di amore e stima, bensì diviene il contenitore in cui scaricare ogni frustrazione. Quando si verifica questo, la relazione diviene corrosiva e potrebbe durare per anni, fin quando chi subisce non scappa.
Anche la comunicazione passivo-aggressiva è estremamente lesiva e intrisa di rabbia. In questo contesto si può assistere a comportamenti di ostruzionismo palese come dei banali dispetti o occulto (per esempio, la procrastinazione, il partner afferma che farà una determinata cosa ma quel giorno non arriverà mai!). Si può arrivare anche al trattamento del silenzio (il partner si rifiuta di comunicare, non risponde o non affronta selettivamente determinati argomenti).
#3. Non è più interessato alla tua vita
Il comportamento di un partner che non ti ama più è certamente disinteressato. Non gli importa più della tua carriera, della tua crescita personale ne’ tantomeno del tuo grado di soddisfazione. Se ti vede giù, la situazione più che altro diviene una seccatura per lui/lei e non motivo di genuina vicinanza emotiva.
#4. Decide in autonomia
Quando si tratta di vacanze, acquisti per la casa, una nuova auto così come la spesa per il pranzo, non ti coinvolge. Semplicemente, decide in autonomia. La tua opinione, se prima aveva un peso, adesso assume un ruolo marginale nella sua vita.
#5. Non cerca la condivisione
Quello che prima era una routine condivisa (il cinema insieme, le cene o i pranzi fuori, le gite fuori porta…) va via via diradandosi per poi scomparire e trasformarsi in altro. Il partner che ha smesso di amare non cerca più momenti di condivisione, non cerca più di rinnovarsi proponendo attività da fare in coppia.
#6. Tutto di te infastidisce
Quando c’è unione nella coppia, si tende ad accogliere il partner per la sua interezza. Ciò significa che si tollerano i piccoli difetti. Ognuno di noi ha dei modi di fare, di parlare, di gesticolare (…) e, ognuno di noi ha dei difetti. Ecco, se prima venivano considerate delle peculiarità di poco conto, dei piccoli difettucci, il partner che ha smesso di amare, invece, le considera fattori insopportabili.
Il partner che non ti ama più ti fa pesare tutto, da come ti comporti a tavola a ciò che cucini, dal rumore che fai di notte al profumo che usi! Questo, alla lunga, può creare molta tensione nella coppia e potresti iniziare a vivere nel timore di essere disprezzato anche per come respiri!
#7. Si guarda intorno
Alcune persone non sanno stare da sole, così, per lasciare il partner, trovano un altro! È triste e poco dignitoso ma è ciò che accade a chi non vuole proprio viversi quella ferita e, per evitarla, è disposto a tutto, anche a ferire profondamente la persona che affermava di amare.
Se riscontri questi indicatori…
Se riscontri questi indicatori nella tua coppia, è bene rallentare e riflettere. Quando sono comparsi? Se ripensandoci, credi che siano sempre stati presenti, sappi allora che stai vivendo una relazione disfunzionale che non è guidata da vero amore ma verte su un incastro emotivo. A prescindere dal fattore temporale, è davvero così che la immaginavi la tua relazione d’amore? Il rapporto di coppia va costruito e modulato di volta in volta, come dicevo, ci si dovrebbe scegliere ogni giorno perché la vita è in costante evoluzione e anche noi ci evolviamo con essa.
Per fortuna, anche quando la relazione si trova dinanzi a un precipizio, se c’è la motivazione giusta (e nutrita in modo reciproco da entrambi i partner) la rotta si può sempre invertire. Si può sempre ritornare a scegliersi in modo genuino e funzionale ma, come hai letto tra parentesi, la motivazione deve essere reciprocamente condivisa, così come l’impegno. Se in te o nel tuo partner non riscontri questo impegno, allora potrebbe essere saggio far maturare l’idea di una separazione.
Non ci si deve lasciare necessariamente dall’oggi al domani, è possibile prepararsi al distacco iniziando un profondo lavoro su se stessi. È assolutamente sconsigliato lasciare il partner con una strategia in stile «chiodo scaccia chiodo», un nuovo amore non può “scacciare” dalla mente un precedente amore fallito. Può farlo solo in superficie ma nel profondo non farà altro che generare crisi e gettare le basi per un nuovo fallimento, una nuova relazione che con buone probabilità, sarà disfunzionale. L’unico modo funzionale per venire fuori dalla fine di una relazione (per quanto lunga o intensa possa essere stata), consiste nel ripartire da sé, dalla propria identità!
Lavorare su se stessi non è semplice ma è il modo più saggio per ricostruire e dare un significato alla propria esistenza, questa volta dovrà trattarsi di un significato che possa riflettere al 100% i tuoi bisogni e le tue ambizioni come persona. Ammettiamolo, se la relazione è giunta a capolinea, probabilmente aveva smesso di soddisfarti già da tempo.
Prepararsi a ritornare single? No, preparati a essere te stesso! Il resto verrà da sé…
Ritornare single non è semplice. Quando il partner va via, con lui andrà via anche un pezzettino di noi e questa non è una frase fatta. Nello stare in coppia ci identifichiamo sì come parte di un noi. Quando si lascia o si viene lasciati, dobbiamo tornare a identificarci esclusivamente con un «me» e questo significa molto, significa cambiare il proprio senso dell’identità. All’inizio è del tutto naturale sentirsi disorientati, persi: è innegabilmente uno sconvolgimento quello che si sta verificando.
Per prepararsi a ritornare single (ma anche per stare meglio in coppia!) è saggio rafforzare quel «senso di me», quel senso di identità personale che prescinde dall’altro e anzi, prescinde da tutto ciò che è esterno da sé (anche quindi dalla famiglia di origine). È importante imparare a definirsi come una persona completa, degna di stima, soddisfatta di sé e quindi in grado di “propagarsi“. Propagarsi significa affermarsi, accrescere un senso di sé che possa trasmetterti sicurezza e fiducia. Questo può avvenire solo attraverso la conoscenza di sé.
Quanto pensi di conoscerti?
Quando siamo in coppia, diventiamo abitudinari e, come ti ho spiegato in precedenza, tante volte mettiamo da parte noi stessi e i nostri bisogni pensando di perseguire un bene comune. In realtà, ogni volta che rinunciamo a soddisfare un nostro bisogno, ci allontaniamo da noi stessi, da chi siamo davvero, fino a sentirci confusi.
Questo si evince soprattutto se abbiamo difficoltà a prendere decisioni, a non sapere esattamente cosa vogliamo, se ci definiamo entro un dominio ma poi non assecondiamo in nessun modo quella definizione…! Per esempio, io mi definisco un’amante del mare e dei fondali marini, ma poi non faccio nulla per coltivare questa passione. Inneggio la vita libera, le gite fuori porto e le avventure, ma poi ho una vita abitudinaria… Quando ti allontani da te stesso, vedi un enorme gap tra le definizioni che hai di te e i tuoi comportamenti. Un gap che per fortuna si può colmare.