Prenditi cura del bambino interiore che è dentro di te

A chi non capita di avere una brutta giornata? Di avere qualche rimpianto o peggio di rimproverarsi per qualcosa che poteva andare meglio? Tutti noi commettiamo degli errori o magari facciamo delle cose delle quali possiamo pentircene in seguito. Il punto però: come interagiamo con noi stessi? Siamo severi e ci auto-condanniamo oppure proviamo ad amare e accogliere la bambina ferita che è dentro di noi? C’è chi fa tesoro degli errori e guarda avanti, lasciandosi alle spalle il passato e c’è chi rivolge a se stessa dei titoli dispregiativi, per come sono andate le cose.

Niente di più sbagliato!

Se assumiamo un atteggiamento negativo, soprattutto di sera, difficilmente riusciremo ad eliminare questa sensazione di negatività il mattino seguente. Ovviamente, essere efficaci e di umore positivo in questa condizione è una missione che è destinata a fallire ancor prima che inizi la giornata. La critica NON è mai costruttiva, non miglioreremo di certo ripetendoci di essere ‘stupidi’, ‘sciocchi’, ‘incapaci’. Ricorda, l’inconscio non è in grado di discernere l’ironia dalla verità.

Sappi inoltre che mentre dormiamo, l’inconscio elabora. Se ci mettiamo a letto mal predisposti difficilmente ci sveglieremo di buonumore. Per questo motivo consiglio sempre  a tutti di evitare litigi, discussioni, cattivi incontri in tardo pomeriggio o peggio in serata: l’inconscio è come un bambino, di sera è più vulnerabile. Se devi affrontare una discussione con il partner o con un amico fallo di mattina; in questo modo l’inconscio avrà tutto il tempo di rielaborare nuovi stimoli.

Amare se stessi per poter amare gli altri

Erich Fromm ci ha insegnato che per amare veramente un’altra persona bisogna saper dare amore a se stessi.  Ma dove impariamo a volerci bene, dove comprendiamo di valere o di non valere? La capacità di amarci può essere ricondotta ai primi legami di attaccamento, cioè allo sguardo più o meno amorevole che ci è stato rivolto in tenerissima età da parte di chi si è occupato di noi quando siamo venuti al mondo, che ci ha fatto sentire degni di attenzione, accettazione e che ci ha trasmesso il senso del nostro valore e delle nostre capacità: le nostre figure di accudimento. Se ci si ama probabilmente si è stati rassicurati, coccolati, protetti, abbracciati, consolati, ascoltati, capiti.

Perché è così difficile amare se stessi?

Se uno o entrambi i genitori non erano capaci, per diverse ragioni, di amare se stessi, di conseguenza non potevano darci quello che non avevano dentro di loro. Una persona non può dare quello che non ha. Questo significa che in età adulta noi tratteremo noi stessi allo stesso modo, quindi, non saremo in grado di amare completamente noi stessi e di conseguenza non potremo amare gli altri in modo pieno: i figli, i genitori, il partner, gli amici ecc.

Finiamo così per diventare i nostri più grandi nemici convincendoci di ​NON meritare ​amore. E questo, se diventa il nostro ​mantra,​ può essere ​quanto di più deleterio possa esistere per noi. Perché? Perché non basterà atto d’amore verso te stessa, grande o piccolo che sia: se nel profondo pensi di non meritare amore e di non valere.​ tornerai sempre al punto di partenza. Con molte probabilità, infatti, durante il percorso ad un certo punto ti ​auto-saboterai​. Che sia un nuovo corso di crescita personale, una nuova abitudine, una nuova relazione…Arriverà, prima o poi, quel momento in cui manderai tutto all’aria e tornerai nello stesso inferno​ di prima, che d’altra parte conosci bene e quindi ​ti suscita una sensazione familiare​.

La trappola infatti sta ​nell’abituarsi​ a quell’inferno interiore. Abituarsi a quelle voci denigranti. Perché inizi a pensare che nella tua testa​non vi sia alternativa​. E soprattutto, inizi a credere ​che la tua ​identità​ dipenda da quelle voci​. Se provi a fermarle, improvvisamente ​senti un vuoto​ e pensi di non poter esistere senza di loro. E’ assurdo pensarlo ma è proprio così: ​cominci ad affezionarti a questo “​mormorio giudicante​”​ che non ti permette di respirare aria pulita da tempo.

Non a caso ho scelto questa metafora: se infatti il nostro dialogo interiore è negativo, ci stiamo ​intossicando​. Per davvero. E più ci intossichiamo, più sarà ​difficile mantenere lucida e consapevole la nostra mente​, lasciando che sia sempre quel giudice dentro di noi a parlare e prendere decisioni. Il punto quindi non è cercare un colpevole, ma trovare il modo di ​liberarci​ da questa voce che non ci permette di essere liberi, e di amarci per davvero.

TU…LA TUA MIGLIORE AMICA

Se io parlassi a un mio amico riguardo un errore che ho commesso,  cosa pensi mi direbbe? Sicuramente non mi riempirebbe di rimproveri e tanto meno mi direbbe parole così offensive come quelle che mi sono magari detta. Probabilmente mi incoraggerebbe e mi aiuterebbe a star su di morale. Ecco.. perché non ci trasformiamo nel nostro migliore amico? Perché non siamo gentili con noi stesse?

Di solito tendiamo ad essere troppo duri con noi stesse, siamo eccessivamente critiche e non ci perdoniamo i nostri errori. Non fraintendermi, è importante riconoscere i propri errori perché così possiamo crescere come persone, ma tutto ha un limite. Ci sono momenti in cui dobbiamo essere gentili con noi stesse, renderci conto che abbiamo fatto del nostro meglio e andare avanti. Dal momento che è più facile a dirsi che a farsi, soprattutto perché probabilmente avrai speso una vita rinfacciandoti comportamenti e decisioni errate, di seguito ti elenco alcune strategie che possono aiutarti a amare te stessa:

Come amarti, 4 strategie

La relazione d’amore che si ha con se stessi è un ​viaggio che si costruisce a tappe​, giorno dopo giorno. Questo articolo vuole essere quindi uno ​spunto per farti riflettere​ su dove sei ora e poterti ​orientare meglio​, per capire dove poter iniziare a lavorare. Potrai quindi comprendere: come mai è così difficile distaccarsi​ quella famosa sensazione del ​“non-meritare​”, del “​non essere abbastanza​” e quali sono i ​4 passi che puoi intraprendere, se ancora non li hai fatti, per sentire di nuovo ​germogliare​ l’​amore dentro di te.​

Presta attenzione al dialogo dentro te

Noi spesso diciamo le cose automaticamente… quando per esempio ci siamo fatti male fisicamente e ci scappa una maledizione. Queste frasi le abbiamo semplicemente imparate nel corso del tempo e sono diventate risposte istintive. Quindi il primo passo per cominciare ad amarti, è quello di analizzare le cose che ti dici.

Riprogramma il tuo dialogo interno

Nel momento in cui il nostro dialogo interno è oscuro, negativo e lugubre, vediamo un mondo filtrato attraverso quelle qualità e analogamente, nel momento in cui abbiamo un dialogo interno positivo, edificante ed ottimista, percepiamo quegli stati come un qualcosa di secondario e non particolarmente interessante per la nostra vita.

È proprio cambiando una parola che riuscirai a cambiare la tua risposta emotiva, psicologica e persino fisica ad una situazione munendoti di pazienza, cognizione e consapevolezza  per ottenere dei benefici che possano permettere di vivere la tua vita con molta più pace e molto più amore, con armonia e accettazione, anche in quei momenti in cui l’ istinto farebbe da padrone. Sii, dunque, consapevole di tutte le cose che ti dici tutti i giorni, cambiando il tono che usi con te stessa e usando frasi più positive. Fai come se fossi tu stessa la tua migliore amica

Senti le tue emozioni

 Le emozioni sono preziose fonti di informazione. “Ci danno la direzione e ci aiutano a capire di cosa abbiamo bisogno.” Molti di noi però non sono molto avvezzi all’ascolto delle proprie emozioni. Forse non ci è stato insegnato come elaborarle da bambini. Forse, invece, le evitiamo o le ignoriamo. Forse siamo convinti che le nostre emozioni siano scomode o inutili nel migliore dei casi e sbagliate nel peggiore.

Quando cerchiamo di sbarazzarci delle nostre emozioni o ignorarle, ci perdiamo i loro messaggi. In genere, lo facciamo con le emozioni “negative”, come la tristezza. Tuttavia, dare voce alla tristezza è un passo prezioso per aiutarci a guarire! Dice Hannaford. “La tristezza ci ricorda che siamo umani e abbiamo bisogno di dare un significato al caos.” Inoltre ci dice che siamo importanti e stiamo programmati per amare.

Come altre emozioni, la tristezza ci dice quello che ci serve. Forse la tua tristezza ti dice che hai bisogno di incontrare nuove persone, perché i tuoi amici attuali ti turbano. Forse la tua tristezza rivela che il tuo lavoro ti sta mettendo alla prova. Forse la tua tristezza ti sta mostrando una ferita che deve ancora guarire.

Le nostre emozioni possono sembrare grandi e confuse, ma una volta che ci fermiamo, entriamo in sintonia con le nostre sensazioni fisiche, diamo un nome a quello che stiamo sentendo e lo accettiamo, l’intensità diminuisce. Possiamo iniziare ad esplorare il messaggio più importante. Ancora una volta, se questo sembra faticoso o intimidatorio o impossibile, è normale. Come ogni altra cosa, ci vuole pratica. Ricordate che rispettare e onorare le proprie emozioni è davvero un modo di rispettare e onorare voi stessi.

Utilizza la tecnica dello specchio

Per identificare la causa di un problema che ci impedisce di volerci bene, possiamo guardarci allo specchio appena alzati e ripeterci: «Ti voglio bene. Che cosa posso fare per te oggi? Come posso renderti felice?» Ascoltiamo quindi la nostra voce interiore: la risposta arriva sempre, anche se non necessariamente subito.

Continua a leggere l’articolo fonte https://psicoadvisor.com/amare-se-stessi-ecco-come-imparare-a-farlo-1179.html

5 pensieri riguardo “Prenditi cura del bambino interiore che è dentro di te

  1. buongiorno, questa frase «Ti voglio bene. Che cosa posso fare per te oggi? Come posso renderti felice?» rivolgerla a me stessa mi mette tristezza, mi dà un senso di solitudine. è vero che devo volermi bene devo pensare a me stessa e che rivolgermi questa frase può aiutarmi a stare meglio, mi piacerebbe però tantissimo che a farmi queste domande fosse chi amo, chi ho accanto. so bene che per stare bene non si deve pretendere ne attendere ma non è facile. grazie mille dottoressa.

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    1. Il primo amore dovremmo rivolgerlo a noi stesse. Quelle frasi vanno a creare una sorta di eco, che consideri i nostri bisogni e le nostre esigenze, che ci permettono di arrivare..poi.. ad uno stato di benessere interiore, che si riflette anche all’esterno.

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  2. buonasera dottoressa, questa frase «Ti voglio bene. Che cosa posso fare per te oggi? Come posso renderti felice?» rivolta a me stessa mi mette un po’ tristezza. mi piacerebbe che fosse la persona che amo e che ho accanto a chiedermi queste cose. lo so è importante che mi prenda cura di me stessa e che faccia cose per me ma secondo me è altrettanto importante sentirsi amati ed apprezzati. grazie la seguo sempre volentieri.

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  3. buonasera dottoressa,
    questa frase «Ti voglio bene. Che cosa posso fare per te oggi? Come posso renderti felice?» rivolta a me stessa mi mette un po’ tristezza.
    mi piacerebbe che fosse la persona che amo e che ho accanto a chiedermi queste cose. lo so è importante che mi prenda cura di me stessa e che faccia cose per me ma secondo me è altrettanto importante sentirsi amati ed apprezzati.
    grazie la seguo sempre volentieri.
    lidia
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    1. Buonasera Lidia, sono anche d’accordo con quanto ha scritto. Il primo passo è l’amor proprio, per non sfociare in relazioni “sbagliate”, sicuramente poi in una relazione di coppia è importante sentirsi dire “Ti voglio bene”, e dare/ricevere dei piccoli e semplici gesti che arricchiscono la stessa relazione affettiva.

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